Normativa UE sulla plastica: Plastic Tax e prodotti compostabili

Negli ultimi anni, l’Europa ha dimostrato di essere in prima linea nella lotta all’inquinamento da plastica grazie a una serie di misure volte a ridurre la produzione, l’utilizzo e lo smaltimento di questo materiale. Tra le iniziative più importanti figurano la Plastic Tax e l’introduzione di articoli compostabili per alcune categorie di prodotto. In questo articolo, vedremo insieme in quali modi l’Unione Europea cerca di incentivare l’utilizzo di materiali alternativi e promuovere un uso responsabile della plastica.

Tassa sulla plastica: un freno al consumo

Introdotta nel 2021, la Plastic Tax è un’imposta applicata agli stati membri dell’UE sulla quantità di imballaggi in plastica non riciclati. L’obiettivo è duplice: disincentivare il consumo di plastica monouso e generare risorse per finanziare la transizione verso un’economia circolare. L’importo varia da stato a stato ma rappresenta comunque un segnale forte nella direzione di una maggiore responsabilità ambientale da parte di produttori e consumatori. Secondo la Commissione Europea, si stima che circa 26 milioni di tonnellate di plastica vengano utilizzate ogni anno nell’UE, di cui solo il 30% viene riciclato. Lo scopo della Plastic Tax è proprio quello di aumentare le percentuali di riciclaggio e incentivare pratiche più sostenibili.

Verso un nuovo approccio

Oltre alla Plastic Tax, l’UE ha introdotto svariate direttive che favoriscono l’utilizzo di alternative sostenibili. La Direttiva SUP (Single Use Plastics), ad esempio, vieta l’immissione sul mercato di alcuni prodotti in plastica monouso, come cannucce, piatti e bastoncini per cotton fioc. Queste misure mirano a ridurne il consumo, promuovendo l’uso di materiali alternativi e di prodotti compostabili e biodegradabili, realizzati da fonti rinnovabili. 

Tra le alternative sostenibili troviamo imballaggi in carta e cartone, biodegradabili e facilmente riciclabili, materiali bioplastici e PLA (acido polilattico), entrambi derivati da risorse rinnovabili. Anche nel caso del polipropilene, utilizzato da Eurocell per i suoi sacchetti e imballaggi, ci troviamo di fronte a un materiale versatile e riciclabile, che può svolgere un ruolo significativo nell’ottica di un mutamento volto a consolidare un’economia di tipo circolare.

Le sfide e le opportunità della transizione

È fondamentale riconoscere che la transizione verso un’economia più sostenibile, pur essendo auspicabile, presenta delle sfide. Le alternative sostenibili possono avere costi maggiori rispetto ai prodotti in plastica tradizionale. Secondo un rapporto della European Environment Agency, il costo medio di produzione di imballaggi compostabili può essere fino al 20% più alto rispetto a quello di imballaggi realizzati in plastica convenzionale. Inoltre, non tutte le infrastrutture per il riciclo e il compostaggio sono ancora adeguate: molti impianti di compostaggio non sono attrezzati al meglio per gestire i nuovi materiali, il che può limitare l’efficacia delle soluzioni alternative. Tuttavia, le opportunità sono altrettanto significative: l’Europa è all’avanguardia nella lotta all’inquinamento da plastica e questa leadership può tradursi in un vantaggio competitivo per le imprese che decidono di investire in soluzioni innovative e sostenibili. La riduzione dell’utilizzo della plastica monouso, se gestita in modo responsabile, avrà un impatto positivo sulla salute dell’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini europei.

Uniti per un avvenire più sostenibile

In sintesi, la lotta alla plastica monouso è senz’altro una sfida complessa che richiede grande impegno da parte di tutti gli attori: istituzioni, imprese e cittadini. La Plastic Tax e le misure a favore di prodotti compostabili rappresentano degli importanti passi nella giusta direzione, ma è fondamentale considerare anche il valore e l’utilità di alcuni materiali plastici che possono essere parte della soluzione se smaltiti, riciclati e gestiti correttamente. È chiaro che il vecchio continente ambisce a diventare un modello per il resto del mondo nella transizione verso un’economia circolare, ma il successo di questa sfida dipenderà soltanto dalla nostra capacità di lavorare tutti insieme per un futuro più verde.