L’evoluzione del packaging alimentare: dalle origini alla Rivoluzione industriale

Quella del packaging alimentare è una storia piena di fascino che spazia dalle primissime rudimentali soluzioni per la conservazione del cibo fino alle attuali sofisticate creazioni realizzate con materiali innovativi. Nel nostro primo articolo ci addentriamo in questa ricostruzione, esplorando i mutamenti che hanno interessato gli imballaggi dall’epoca antica fino al XIX secolo.

Una storia antica come il mondo

L’uomo ha sempre cercato di preservare i propri alimenti: i nostri antenati utilizzavano foglie, gusci di frutta e pelli animali per cercare di conservare e proteggere il proprio cibo da agenti contaminanti esterni. Questi primi, rudimentali, metodi erano biodegradabili e facilmente reperibili ma le capacità di conservazione erano, ovviamente, limitate.

Le prime invenzioni

Con l’avvento dell’agricoltura e dell’allevamento, cominciarono a diffondersi anche metodi più sofisticati: ad esempio l’uso del sale per la conservazione delle carni o la creazione di tecniche come la fermentazione, l’affumicatura e l’essiccazione donarono una maggiore vita ai prodotti alimentari. In questo periodo, il packaging si basava ancora sull’utilizzo esclusivo di materiali naturali, ma nuovi metodi di conservazione e la consapevolezza dell’importanza dell’igiene cominciarono gradualmente a svilupparsi. Con il tempo si diffuse anche l’utilizzo di cestini o anfore di terracotta, che permettevano di sigillare il contenuto al loro interno, garantendo una maggiore durata del cibo.

L’avvento della Rivoluzione Industriale

Con la Rivoluzione Industriale ci fu il primo, significativo, balzo nelle tecniche di conservazione degli alimenti e il packaging divenne parte di una produzione di massa. Una delle invenzioni più importanti del settore si deve a Napoleone Bonaparte in persona: sembra che l’imperatore offrì una ricompensa per sviluppare un metodo efficace che consentisse di preservare il cibo per le truppe che si trovavano al fronte. Fu in questa maniera che nacquero le lattine sigillate, che rivoluzionarono la conservazione.

Vetro e latta: due classici intramontabili

Nello stesso periodo vennero sviluppate anche le prime bottiglie di vetro: un materiale eccellente, resistente, duraturo e particolarmente adatto alla conservazione di bevande come il vino o le bibite gassate. Il vetro era un’ottima barriera contro agenti e contaminanti esterni. L’introduzione del vetro, assieme alla creazione della latta, rese possibile la produzione su larga scala di conserve, permettendo di allungare la vita degli alimenti e di trasportarli su lunghe distanze. Nascevano così i barattoli di Appert e le scatole di latta di Durand, vere e proprie pietre miliari nella storia del packaging.

Il fascino e l’utilità delle scatole di latta

Le prime scatole di latta per alimenti furono introdotte nel 1810 da Nicolas Appert, il cuoco francese che brevettò il processo di sterilizzazione in barattoli di vetro. Pochi anni dopo, nel 1813, Peter Durand registrò la prima scatola di latta per alimenti in Inghilterra. Queste primitive scatole erano realizzate in lamiera di ferro stagnato e sigillate con saldatura a stagno. Nonostante la loro forma rudimentale, le scatole di latta permisero di conservare gli alimenti per molto più tempo rispetto ai metodi tradizionali, rivoluzionando il modo di produrre, distribuire e consumare il cibo.

Negli anni successivi, le scatole di latta divennero sempre più diffuse e furono introdotte tecniche di decorazione e verniciatura per rendere le confezioni più attraenti e resistenti. Questa invenzione permise di confezionare una vasta gamma di alimenti, dalle conserve di carne e pesce alle marmellate e biscotti. Le scatole divennero un simbolo di modernità e progresso, introducendo l’idea della personalizzazione del contenitore e rendendo il cibo più accessibile e sicuro per le masse.

Una storia ancora aperta

In questa prima parte del nostro excursus storico abbiamo visto come il concetto della conservazione degli alimenti si è evoluto insieme all’essere umano, passando da rudimentali metodi per allungare la vita del cibo di qualche giorno a una e vera e propria produzione di massa di contenitori per consentire una shelf-life prolungata. Nella seconda parte del nostro racconto vedremo come dalle prime fasi della produzione industriale si è arrivati all’attuale concetto di packaging sostenibile.